Quello del linguaggio è un mondo affascinante di cui ancora oggi non si conoscono molte cose. Come si formano le lingue? E perché le lingue che apparentemente non hanno nulla in comune condividono alcuni termini e costruzioni, mentre lingue geograficamente vicine usano parole assolutamente diverse? L’ultimo granello di sabbia a queste indagini è fornito da un articolo pubblicato su PLOS One che chiede se esiste una parola universale. Fortunatamente, i ricercatori del Max Planck Institute, che si trova nei Paesi Bassi, hanno svolto ricerche in questo senso e sono stati in grado di scoprire qual è la parola che tutte le lingue hanno in comune. E la loro conclusione è che c’è: sarebbe l’interiezione “eh?”, che può essere tradotta in inglese come “huh?”.
Insomma, dicono i linguisti, questo rumore che emettiamo in modo più o meno articolato quando non abbiamo capito il nostro interlocutore o vogliamo che ripeta qualcosa, è comune a tutte le lingue. Questo intercalare di solito presenta forme molto simili nelle 31 lingue analizzate dagli autori e condivide la stessa funzione in tutti i casi. Per chi ritiene che non sia una parola, e che sia quindi normale ripeterla in culture diverse, come potrebbe essere ad esempio un grido, gli autori sostengono che abbia un significato lessicale, qualcosa come “per favore, puoi ripetere?” abbreviato, e che sia acquisito con il linguaggio, non naturalmente. Ovviamente, con le diverse pronunce relative a ciascuna lingua.

La scoperta è arrivata dopo aver analizzato le conversazioni quotidiane, come quelle tra familiari, amici o colleghi a casa, al lavoro o al telefono, in 31 lingue diverse. Un tour del mondo linguistico che ha coinvolto lingue come l’islandese, la lingua zapoteca (parlata in un villaggio messicano precolombiano), l’Akpafu (lingua parlata in una regione del Ghana) e il cinese mandarino. La ricerca è stata condotta con registrazioni audio in laboratorio e con un’analisi diretta nei paesi in cui queste lingue sono parlate. Secondo gli studiosi questa parola è un po’ come un “scusa” o un “grazie”, cioè una parola che non può mancare in nessuna lingua, poiché è essenziale per la nostra comunicazione.
Per spiegare cosa rende “eh?” una parola così speciale, gli autori fanno un breve giro nella storia delle lingue e sintetizzano alcune delle principali ipotesi che hanno cercato di spiegare la formazione delle parole. “È una parola universale non perché sia innata, ma perché è fatta di pressioni selettive in un ambiente interattivo che tutte le lingue condividono: quella di chiarire qualcosa che ne ha iniziato un altro”, spiegano gli autori. Dunque qualcosa che si apprende, che ha un significato ben noto e che è comune a tutte le lingue.