La dedizione e la generosità di Pierfrancesco Favino sul set sono ampiamente riconosciute. L’attore si immerge completamente nei suoi ruoli cinematografici, investendo anima e corpo in ciascuna interpretazione. Questo è evidente nel suo ruolo più recente, quello del Comandante Salvatore Todaro, un ufficiale dei sommergibili della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale, nel film “Comandante”, in uscita al cinema il 31 ottobre.
Per prepararsi a questo ruolo, Favino ha fatto un notevole sforzo, perdendo ben 9 chili, anche se in passato è arrivato a guadagnare 22 chili per altri personaggi, come ha raccontato in un’intervista al Corriere. Nell’ambito di questa conversazione, condotta da Aldo Cazzullo, Favino si è aperto con la stessa generosità che dimostra nel suo lavoro, condividendo aspetti intimi della sua esperienza e del suo impegno nell’arte cinematografica.
Pierfrancesco Favino all’80esimo Festival del Cinema di Venezia (Foto Ansa)L’intervista di Pierfrancesco Favino
Parlando di Salvatore Todaro, Pierfrancesco Favino ricorda di aver appreso l’accento veneto per un altro film, circa vent’anni fa, in “El Alamein”, in cui ha interpretato il sergente Rizzo. In quel periodo, ha ricevuto la notizia della morte di suo padre mentre si trovava al suo capezzale, poco prima dell’intervento di angioplastica. Tornò sul set in un momento molto difficile, e ricorda vividamente quei giorni turbolenti. Si è sentito impotente e ha sperimentato quella sensazione di domandarsi: “Cosa sto facendo qui?”.
Tuttavia, le parole del suo maestro, Mario Ferrero, avevano lasciato un segno profondo: aveva insegnato a Favino che nel suo mestiere non ci sono festività prestabilite né momenti di lutto. In seguito, l’attore ha deciso di stabilire alcune priorità nella sua vita, come trascorrere sempre il compleanno con le sue figlie, Greta e Lea. Quando si tratta di sua moglie Anna, la situazione è più agevole poiché il suo compleanno cade il 24 dicembre.
L’esperienza omosessuale
In seguito, Favino condivide un aspetto più personale della sua vita. Rivela di aver avuto momenti di incertezza riguardo alla sua sessualità in passato e conferma di aver sperimentato un’esperienza legata all’omosessualità.
“Non si è trattato di un coinvolgimento fisico. In quel periodo, un uomo più anziano manifestava interesse nei miei confronti, e ho deciso di esplorare quel sentimento per rimuovere ogni dubbio sulla mia sessualità, evitando di portare questo interrogativo con me per tutta la vita. Ho affrontato la questione e ho capito che non ero omosessuale.”
“In quei tempi, provare una connessione emotiva con un uomo spesso portava a interrogarsi sulla propria identità, ma oggi le nuove generazioni vivono queste sfumature con maggiore apertura”, ha dichiarato l’attore.
Inoltre, ha notato che l’omosessualità è sempre stata presente nell’ambito dello spettacolo, citando esperienze lavorative con registi come Ronconi e Ferrero, sottolineando che la fluidità di orientamento sessuale è sempre stata un aspetto intrinseco alla vita artistica.
