In occasione della Giornata Mondiale dei Disturbi del Comportamento Alimentare, ovvero la giornata del fiocchetto lilla il 15 marzo, Rosalinda Cannavò è tornata a parlare della malattia che l’ha tormentata per anni, l’anoressia.
Rivivendo quel periodo buio della sua vita, l’attrice ha deciso di postare alcune fotografie, che mostrassero il suo corpo martoriato dalla malattia. Era arrivata a pesare 32 kg, trasformando notevolmente il suo corpo.
Ma non è certo la prima volta che Rosalinda Cannavò ha parlato della sua malattia. Lo ha fatto in più occasioni, con le lacrime agli oggi, in numerose interviste televisive. Anche al GF Vip si era sentita di portare la sua storia, cercando di sensibilizzare ulteriormente il pubblico sulla questione.
Proprio al Gf Vip ha conosciuto anche il suo fidanzato Andrea Zenga, che continua a supportarla e con il quale ha una bellissima relazione.
Ma ciò che ha scioccato di più della sua storia questa volta, è la condivisione delle foto del suo corpo, durante la fase acuta della malattia. I follower sono rimasti senza parole!

Le foto condivise da Rosalinda Cannavò creano sgomento
“Condivido per chi lotta”, scrive Rosalinda Cannavò, sotto al carosello di foto che la mostrano nel suo periodo più duro, quello della lotta contro l’anoressia. Le foto impietose delle sue gambe o mentre sorride all’obiettivo in costume, con il suo fragile corpo portato al limite, hanno profondamente scosso i suoi follower.
Al tempo Rosalinda Cannavò si faceva chiamare con il suo nome d’arte, Adua Del Vesco. Ma dopo il suo percorso di cura, l’attrice è rinata, senza dimenticare il suo duro percorso.
“Questa è la storia di un disturbo alimentare. Una storia come tante purtroppo. Io oggi ho scelto di essere felice, lasciandomi alle spalle quegli anni difficili. Ma non potrò mai dimenticare quei momenti in cui mi sentivo ‘inutile’” scrive la Cannavò nel suo post.
E aggiunge: “Ho trovato in me la forza di rialzarmi grazie al supporto delle persone che mi amano e a un team di specialisti. E non è stato per nulla facile ma c’è l’ho fatta. Mi sforzo molto a parlare di quel periodo perché i ricordi, capirete, non sono piacevoli. Ma è per questo che ho scelto di condividere con voi questa parte privata e importante della mia vita, affinché possa dare un po’ di coraggio a chi lotta contro un DCA”.