Orietta Berti festeggia 56 anni di matrimonio con il suo grande amore, Osvaldo Paterlini, con cui ha avuto i suoi due figli, Otis Paterlini, Omar Paterlini.
La loro storia d’amore è ben nota ai fan della cantante. I due si sono conosciuti alla fiera di San Simone di Montecchio Emilia il 28 ottobre del 1964. Da allora i due non si sono mai più separati.
Ma le curiosità sul loro primo incontro sono tante, a partire dal fatto che in realtà fu lei a fare il primo passo, ricevendo inizialmente un bel due di picche.
Oggi, a 56 anni di distanza dal giorno del sì, Orietta ha voluto rivelare qual è stato il segreto del loro amore. Ecco che cosa ha detto la cantante.
Orietta Berti: la grande festa a Montecchio per celebrare i 56 anni di matrimonio
In occasione del 56esimo anniversario, Orietta e il marito Osvaldo hanno deciso di festeggiare con una cena al ristorante Red Lion di Montecchio. Proprio a Montecchio i due si sono conosciuti e innamorati, ed è qui che vivono da sempre.
Insieme a loro c’erano anche amici e parenti, che hanno raggiunto la coppia per festeggiare questa ricorrenza importante.

La cantante ha raccontato alcuni dettagli del giorno del loro matrimonio, avvenuto il 14 marzo del 1967. “Eravamo in Quaresima e ricordo che c’era tanta neve quel giorno. Arrivai in ritardo all’altare perché le strade non erano ancora state pulite. A sposarci, fu Don Gino Benevelli. Dopo la cerimonia, io e mio marito partimmo subito per gli Stati Uniti, dove mi dovevo esibire con Claudio Villa, per una serie di concerti”.
Orietta Berti e Osvaldo: il segreto del loro matrimonio e la dolce dedica
Tra i vari festeggiamenti, Orietta ha voluto rivelare il segreto del loro matrimonio e della loro unione. “Il rispetto reciproco. Abbiamo sempre condiviso tutto, il lavoro, i viaggi e questa bella famiglia che ci unisce”, confessa la Berti.
Inoltre, fa una dolce dedica al marito su Instagram, pubblicando un post con la foto in bianco e nero del loro matrimonio. “Buon anniversario a me e ad Osvaldo”, scrive la cantante, che aggiunge poi “14 marzo 1967…sembra ieri”.