Selvaggia Lucarelli ha ormai iniziato una battaglia contro i tassisti che non permettono di pagare con la carta, e non solo, ma non si sarebbe mai aspettata un episodio tanto triste.
Nelle scorse ore, infatti, la giornalista ha raccontato dell’aggressione subita dal padre fuori da un’RSA.
L’unica colpa dell’anziano signore sarebbe stata quella di essere il padre della Lucarelli. Il racconto ha indignato il web. Ecco che cosa ha detto Selvaggia sull’accaduto.
Selvaggia Lucarelli: il padre 88enne aggredito da un tassista
“Oggi a Milano una tassista va a prendere mio padre, 88 anni, quasi sordo, fuori dalla RSA. Per un fraintendimento sulla chiamata lui fa il mio nome e ‘Ah è il padre di Selvaggia Lucarelli?‘ E giù a inveire contro di me. Mio padre in imbarazzo e dispiaciuto. Che schifo”. Con queste parole l’opinionista e giurata di Ballando con le stelle ha raccontato il triste episodio.
Più volte la Lucarelli si è scagliata contro i tassisti, anche documentando con video il comportamenti dei “furbetti senza Pos”.

Di recente aveva anche supportato Marina Di Guardo, madre di Chiara Ferragni, che ha vissuto una brutta esperienza a Milano. La scrittrice, infatti, doveva raggiungere l’aeroporto indicando al tassista la strada più breve. Il tassista, tuttavia, avrebbe percorso una strada più lunga e, alle lamentele della donna, il tassista l’avrebbe invitata a lasciare il taxi.
Ma stavolta a subire le aggressioni dei tassisti è stato proprio il padre della giornalista.
Selvaggia Lucarelli contro i tassisti: lo scontro continua
Sono ormai diversi mesi che sui profili social della Lucarelli si parla dei comportamenti poco corretti dei tassisti.
Durante l’estate, la giornalista aveva anche raccontato a La Stampa: “Sono una cliente molto assidua dei tassisti e posso dire di avere un bagaglio di esperienza che fa statistica. Quando mi sento dire ‘parli delle mele marce, ma la categoria è altro’, evidentemente sono molto sfortunata. Incontro spesso mele marce. E io non taccio”.
Ha, inoltre, parlato della categoria con i seguenti termini: “Sono una categoria molto aggressiva, chiusa al cambiamento, vorrebbero che rimanessimo a 20 anni fa. Devono assecondare i cambiamenti. È una categoria che storicamente è stata trattata con i guanti bianchi, iniziando dal fatto che pagano le tasse basando il loro reddito sugli studi di settore. Ridicolo. Leggenda vuole che tutta la politica è spaventata perché significano decine di migliaia di voti”.