La recessione ora spaventa per davvero l’Europa. La guerra in Ucraina ha iniziato a creare conseguenze molto gravi per l’economia dei paesi europei. Come ha fotografato l’indice Pmi (purchasing managers index), diversi paesi tra cui Francia e Germania starebbero correndo un rischio concreto di entrare in recessione. L’indice Pmi fornisce una indicazione sull’andamento delle diverse economie nazionali in quanto informa sulle condizioni dei mercati nazionali. In sostanza gli investitori guardano a questo dato per capire se l’economia di un paese si trova in fase positiva di espansione o di contrazione.
Per l’Eurozona dati ai minimi da 2 anni
L’economia dell’Eurozona quindi non sembra godere di un buono stato di salute e le previsioni non fanno ben sperare. Lo spettro della recessione sarebbe ora concreto, basti pensare che il pmi composito è calato sotto la soglia di neutralità a 49,4, il punto più basso da 17 mesi a questa parte.
Negativo anche l’indice sulla produzione calato a 46,1, il punto più basso degli ultimi 26 mesi. A soffrire di questo rischio ormai tangibile di recessione sono soprattutto paesi come Francia e Germania. I dati ad esempio preoccupano moltissimo Parigi che starebbe imboccando la strada della recessione con tutta una serie di dati in netto peggioramento. A determinare la tempesta perfetta il fatto che la domanda stia risentendo negativamente dell’inflazione. Secondo molti economisti inoltre tutto lascia pensare che non ci saranno miglioramenti a breve.
Se Parigi piange, Berlino non ride
Anche l’economia tedesca, da sempre sinonimo di solidità, ha iniziato a scivolare nel rischio recessione. L’attività delle imprese tedesche nel mese di luglio 2022 sarebbe infatti crollata ai minimi dell’inizio della pandemia. Solo per fare un esempio il pmi della produzione manifatturiera tedesca sarebbe sceso da 49,2 punti di giugno a 45,4 punti di luglio. La Germania aveva inizialmente tratto beneficio dall’allentamento delle restrizioni per la pandemia ma lo scenario è cambiato in peggio. Le incertezze legate al conflitto in Ucraina poi continuano a pesare sulla ripresa. E le previsioni per i prossimi 12 mesi fanno letteralmente tremare i polsi. L’aumento dei tassi di interesse Bce si potrebbe presto accompagnare a un aumento ulteriore dei rischi di recessione. La speranza è che le pressioni inflazionistiche si riducano abbassando così i prezzi anche dei beni di consumo.