Era nell’aria anche se finora non era ancora accaduto. Gazprom taglia il gas russo all’Italia e il colosso energetico russo ha avvisato l’Eni di una riduzione del 15%. Non si tratta ancora di un taglio che ci deve preoccupare ma è comunque segnale del quale è impossibile non tenere conto.
Al momento le ragioni per cui Gazprom taglia il gas russo all’Italia non sono ancora state rese note. Eni comunque ha fatto sapere di continuare il monitoraggio della situazione.
Il taglio gas come rappresaglia?
Eni ha ricevuto la comunicazione di una riduzione dei flussi gas direttamente da Gazprom. Secondo molti analisti si tratterebbe di una rappresaglia decisa da Mosca a cui potrebbero seguirne delle altre. Oltre a Gazprom che taglia le forniture gas all’Italia del 15% e poi è anche arrivata la notizia del blocco di un’altra turbina del gasdotto Nord Stream con tanto di taglio del 33%.

Si tratta di due notizie che, se collegate, spaventano Ue e Italia specialmente in vista dell’inverno. Se Gazprom taglia il gas russo all’Italia il rischio concreto è quello di compromettere in parte lo stoccaggio di riserve in vista dei mesi invernali.
E adesso cosa succederà
La notizia che Gazprom taglia gas russo all’Italia potrebbe spaventare ma, almeno per ora, il governo italiano ha mostrato tranquillità. In particolare il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha comunicato che l’andamento dei flussi di gas viene monitorato in tempo reale. Non solo, il ministro ha anche rassicurato l’opinione pubblica dicendo che, almeno per ora, non si sarebbero riscontrate criticità relative alle forniture italiane.
Chi teme conseguenze in vista del prossimo inverno per quanto riguarda le forniture di gas russo almeno per ora può stare tranquillo. Ma cosa succederà se questi stop al gas russo non saranno temporanei ma permanenti? Attualmente comunque gli stoccaggi di gas sarebbero ancora superiori al 50% in Ue. Ecco quindi che in vista dell’inverno diventa imperativo lavorare sulla diversificazione delle fonti energetiche.
L’Italia attualmente soddisfa per il 40% il fabbisogno con gas russo per un totale di 29 miliardi di metri cubi. Proprio in previsione di problemi di forniture gas il governo italiano si è già mosso siglando nuovi accordi come quelli con l’Algeria. Ma basteranno?