Elena Del Pozzo, 5 anni, è stata ritrovata morta ieri in mattina, in un campo ad appena 200 m dall’abitazione che condivideva con la madre. All’inizio la madre, Martina Patti, aveva sporto denuncia ai carabinieri locali, inventando un improbabile sequestro avvenuto ad opera di tre uomini incappucciati.
Ma dopo il lungo interrogatorio di lunedì notte, la donna è crollata ammettendo di aver ucciso lei stessa sua figlia. Secondo le ultime notizie, Elena Del Pozzo sarebbe stata uccisa con sette pugnalate alla schiena e al collo. Poi è stata rinchiusa in 5 sacchi dell’immondizia e la madre ha cercato di sotterrarla nel campo vicino casa. L’arma del delitto, un coltello da cucina, non è ancora stato ritrovato.
La dinamica dell’uccisione della bambina
La madre di Elena Del Pozzo ha dichiarato di aver prelevato la bambina all’asilo intorno alle 13:30, di essere rientrate in casa e di averle dato da mangiare un budino mentre guardava i cartoni sul cellulare. Nel frattempo Martina stava stirando. La sera si sarebbero dovute recare al compleanno di un amico di Martina ed Elena appariva felice.
Da quel momento in poi il racconto diventa confuso. Senza saper spiegare le ragioni del suo gesto, Martina dice di aver portato in macchina la bambina nel campo vicino casa e di averla uccisa, senza ricordare di essersi portata un coltello dietro.
Dichiara solo di aver pianto molto e che al momento non fosse consapevole che ciò che stava succedendo fosse reale. Dopo averla seppellita in parte, Martina torna a casa, si cambia i vestiti e va dai suoi genitori. Sconvolta e in lacrime, racconta del presunto sequestro e da lì si recano nella caserma dei carabinieri per sporgere denuncia.
L’avvocato vuole sottoporla a perizia psichiatrica
Gabriele Celesti, l’avvocato di Martina Patti, insiste sul fatto che la sua assistita non fosse lucida e consapevole di ciò che stava facendo, come se “qualcuno si fosse impadronito di lei”.
L’avvocato vuole quindi sottoporre Martina ad una perizia psichiatrica da parte di un professionista di fama mondiale, per fugare ogni dubbio in merito alla volontà di commettere l’atto.
Le ipotesi degli investigatori sul movente dell’uccisione di Elena Del Pozzo
Ma potrebbe esserci una ragione che ha spinto la giovane mamma a commettere quest’atto disumano: la gelosia. A detta dei parenti paterni della vittima, la madre sarebbe stata gelosa della nuova compagna del padre.
In effetti la piccola si stava affezionando a questa nuova persona entrata nella sua vita e il fatto che anche la figlia fosse stata conquistata da lei, potrebbe aver innescato la furia omicida di Martina.
La sera prima del delitto la piccola Elena era stata a casa dei nonni paterni, dove aveva anche dormito ed era stata accompagnata il giorno dopo all’asilo dalla zia. Durante la serata la bambina era stata anche in compagnia del padre e della compagna di questo, ed era stata felice.
Forse Elena potrebbe aver raccontato qualcosa alla mamma il giorno successivo e una parola di troppo potrebbe aver portato la donna sull’orlo del baratro. Per il momento nulla è confermato e la Procura ha firmato un fermo per Martina Patti per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere.