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Petrolio dal Venezuela all’Europa: gli USA lasceranno che Eni e Repsol se ne occupino

La compagnia petrolifera italiana Eni SpA e la spagnola Repsol SA, potrebbero iniziare a spedire petrolio dal Venezuela all’Europa. Già nel mese di giugno comincerà l’attività per compensare il greggio russo. L’invio di petrolio sarebbe in cambio del debito interrotto due anni fa quando Washington ha intensificato le sanzioni sul Venezuela.

Il volume di petrolio che dovrebbero ricevere Eni e Repsol non è grande, ha detto una delle fonti. Dunque qualsiasi impatto sui prezzi globali del petrolio sarà modesto. Ma il via libera di Washington potrebbe essere una spinta simbolica per riprendere i flussi congelati di petrolio dal Venezuela all’Europa.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dato il via libera alle due società per riprendere le spedizioni. L’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden spera che il greggio venezuelano possa aiutare l’Europa a ridurre la sua dipendenza dalla Russia.

In questo modo si potranno reindirizzare alcuni dei carichi del Venezuela dalla Cina. Un altro obiettivo è convincere Maduro a riavviare i colloqui politici con l’opposizione venezuelana.

Condizione chiave per l’accordo

Le due compagnie energetiche, potranno contare sulle spedizioni di greggio come pagamento per debiti in sospeso. Una condizione chiave, secondo le fonti, è che il petrolio ricevuto “deve andare in Europa. Non può essere rivenduto da nessun’altra parte”.

Washington ritiene che PDVSA (la compagnia petrolifera venezuelana) non trarrà beneficio finanziario da queste transazioni senza contanti. A differenza delle attuali vendite di petrolio del Venezuela alla Cina, che invece fruttano profitto.

La Cina non ha aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia. Infatti nell’ultimo periodo la Cina ha continuato ad acquistare petrolio e gas russi nonostante gli appelli degli Stati Uniti. Le autorizzazioni per l’invio di petrolio dal Venezuela all’Europa sono arrivate il mese scorso.

Ma in precedenza non sono stati segnalati dettagli o restrizioni alla rivendita. Eni e Repsol non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.

Petrolio dal Venezuela all'Europa
Petrolio dal Venezuela all’Europa: sarà in cambio di vecchi debiti

La decisione di Washington

Washington non ha rilasciato autorizzazioni simili per altre compagnie petrolifere. Nello specifico si parla della statunitense Chevron Corp, dell’indiana Oil and Natural Gas Corp Ltd (ONGC) e della francese Maurel & Prom SA.

La pressione che queste hanno fatto sul Dipartimento di Stato e sul Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, era orientata a prendere petrolio in cambio dei debiti accumulati dal Venezuela.

Le cinque compagnie petrolifere hanno smesso di scambiare petrolio per debito a metà del 2020. La causa fu la campagna di “massima pressione” dell’ex presidente USA Donald Trump. Infatti nel 2020 Trump aveva tagliato le esportazioni di petrolio del Venezuela ma non era riuscito a rovesciare Maduro.

PDVSA ha programmato che Eni e Repsol prendano il primo carico di petrolio dal Venezuela all’Europa a partire dal 3 giugno di quest’anno.

La vicepresidente del Venezuela Delcy Rodriguez ha twittato il mese scorso. La sua speranza è che le aperture degli Stati Uniti possano spianare “la strada alla revoca totale delle sanzioni”.

Elena Lombardo
Elena Lombardo
Mi chiamo Elena Lombardo, siciliana doc. Sono una persona solare e decisamente ottimista (forse a volte troppo), amo il mare, i posti caldi e l’estate. Quando ho qualche giorno libero valigia in mano parto per luoghi esotici. Mi piace molto scrivere e sono laureata in scienze della comunicazione.
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