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Italia: Pil in crescita, ma aumenta anche l’inflazione

Il prodotto interno lordo (PIL) dell’Italia è aumentato nei primi tre mesi del 2022 dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, migliorando i dati provvisori pubblicati ad aprile e che avevano previsto un calo dello 0,2%, ha riferito l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Si tratta di dati molto migliori di quanto inizialmente stimato sia dal Governo che dalla Banca d’Italia, dal momento che secondo le previsioni l’economia italiana avrebbe dovuto contrarsi di almeno lo 0,5% tra gennaio e marzo di quest’anno rispetto all’ultimo trimestre del 2021, a causa dell’elevata inflazione, dei minori consumi delle famiglie e del contributo negativo della domanda estera. L’Istat ha sottolineato che questa revisione di 0,3 punti percentuali, “seppur significativa, non è un’eccezione assoluta in questo periodo ancora colpito dalla pandemia”.

La ripresa in Italia sta iniziando, seppur con alti e bassi

Mentre rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, l’economia italiana è aumentata del 6,2%, correggendo anche verso l’alto l’aumento del 5,8% che era stato calcolato nei dati preliminari di aprile. Rispetto al trimestre precedente, i consumi interni sono diminuiti dello 0,6%, rispetto a un aumento del 3,9% degli investimenti fissi lordi e le importazioni e le esportazioni sono cresciute rispettivamente del 4,3% e del 3,5%. Tendenze economiche positive sono state registrate nell’agricoltura e nell’industria, che sono cresciute rispettivamente dell’1,8% e dello 0,5%, mentre i servizi sono diminuiti dello 0,1%. L’Istituto Italiano di Statistica ha stimato che nel 2022 ci sarà una crescita del PIL del 2,6%, migliorando anche le previsioni passate di un aumento del 2,2%. I risultati sono buoni soprattutto contando che nel 2021 l’economia italiana è cresciuta del 6,6%, dopo il calo dell’8,9% del 2020 dovuto alla pandemia. Ma purtroppo aumenta anche l’inflazione.

L’istituto di statistica Istat ha spiegato che la revisione delle sue stime è dovuta alle misure adottate dal Governo per ridurre l’IVA sul gas (che è già in vigore nell’ottobre 2021) e le accise sui carburanti. In particolare, la riduzione della tassa sul carburante dal 22 marzo, che conteneva la crescita dei prezzi di questo gruppo di prodotti. Nel dettaglio, ha riferito che l’accelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente questo mese ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa dal 45,9% di febbraio al 50,9% di maggio), in particolare quelli della componente non regolamentata (dal 31,3% al 36,4%) mentre i prezzi della componente regolamentata rimangono quasi il doppio di quelli registrati nello stesso mese dello scorso anno (94,6%, come a febbraio).

L’Italia ha anche visto un aumento dei prezzi sia degli alimenti trasformati (dal 3,1% di febbraio al 3,9% di marzo) che degli alimenti non trasformati (dal 6,9% all’8,0%), nonché dei beni durevoli (dall’1,2% all’1,6%) e dei beni semi-durevoli (dall’1,0% all’1,5%). I prezzi dei servizi legati ai trasporti, invece, hanno subito un rallentamento (dall’1,4% all’1,0%). Anche l'”inflazione core”, che non include i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, ha accelerato dall’1,7% all’1,9%, secondo i dati ufficiali. Con questa tendenza, l’inflazione per il 2022 sarà del 5,2%, che abbassa la sua stima passata di 0,1 punti percentuali (5,3%). Mentre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che misura l’andamento dei prezzi con lo stesso metodo in tutti i paesi dell’area dell’euro, è salito al 2,4% a marzo e al 6,8% in termini annuali.

Marco Costa
Marco Costa
Ciao a tutti sono Marco Costa, originario di Milano ma ormai da alcuni anni vivo a Firenze... trasferito per amore... sono laureato in scienze politiche e già dai tempi dell'università ho sviluppato una passione per gli argomenti di carattere economico e politico. Tra gli hobby il calcio e la vela.
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