Negli ultimi anni le cosiddette criptovalute si sono conquistate molto spazio e attenzione da parte di addetti ai lavori e non solo. Le valute digitali oggi stanno attraversando un periodo di crollo trascinate al ribasso da Bitcoin, oggi scambiato sotto i 30.000 dollari. Ormai da qualche mese le criptovalute hanno iniziato una discesa verticale, basti pensare che Bitcoin, da solo, ha perso qualcosa come il 50 % del suo valore negli ultimi sette mesi.
Il consiglio degli esperti in questa fase delicata è quella di non investire in criptovalute pensando di fare subito un sacco di soldi in quanto è ormai ampiamente dimostrato che vi sono dei cicli di cui tener conto. Si tratta di un mercato ancora molto giovane e i cambi di tendenza sono quindi dietro l’angolo. Ma quindi possiamo dire di essere arrivati sostanzialmente alla fine delle criptovalute?
Nel mercato delle criptovalute le cose oggi non vanno bene, basti pensare che a novembre 2021 i Bitcoin avevano un valore di 68.000 dollari. Il calo comunque non ha riguardato solamente Bitcoin, si pensi ad esempio a Ethereum che il 13 maggio è scesa al suo minimo in 10 mesi (2014 dollari) con un valore che è sceso del 58% rispetto al novembre 2021.

Per far capire le proporzioni del crollo nella settimana del 9 maggio il ribasso delle criptovalute ha raggiunto quasi i 600 miliardi di dollari, una cifra enorme. Del resto anche nell’aprile 2011 il Bitcoin aveva perso fino al 56% del suo valore per via di una stretta decisa dal governo cinese proprio contro le criptovalute. Il Bitcoin si era però riuscito a riprendere e in molti si erano convinti che i momenti difficili fossero ormai alle spalle.
Nel maggio 2022 invece le cose sono cambiate di nuovo e oggi possiamo dire che la volatilità sia un fattore importante da considerare quando si parla di criptovalute. E quindi chi pensava potessero diventare un bene rifugio in grado di proteggere dall’inflazione dovrebbero ricredersi rapidamente.