Christine Lagarde, presidente della Bce, ha spiegato che ritiene probabile l’uscita dai tassi di interesse negativi entro la fine del terzo trimestre dell’anno. Attualmente le tariffe sono allo 0,5% e questa posizione implicherebbe l’assunzione di più di 50 punti base tra luglio e settembre.
Nelle ultime settimane si è assistito a una postura più aggressiva da parte della Bce di fronte alla minaccia sempre più concreta dell’inflazione. Molti banchieri come Lagarde finora avevano suggerito che il programma di acquisto di debito di emergenza di fronte alla pandemia (PEPP) sarebbe terminato nella riunione del 9 giugno per poi affrontare il primo rialzo dei tassi interesse dal 2011 nella riunione del 21 luglio.
Attualmente i tassi ufficiali della Bce si collocano sullo 0% anche se, a fini pratici, sono allo 0,5%. Lagarde ha voluto spiegare ulteriormente le prossime mosse della Bce e ha detto di ritenere probabile che sarà possibile uscire dai tassi di interesse negativi entro la fine del terzo trimestre.
Non solo, la Lagarde ha anche definito come opportuna una “ulteriore progressiva normalizzazione dei tassi verso il tasso neutro”, precisando però che ritmo e adeguamento non potranno essere determinati “Ex ante”. Questa dichiarazione della Lagarde è particolarmente importante in quanto alcuni membri intransigenti della Bce si erano distinti con la richiesta di un rialzo di 50 punti base in un colpo solo.
I movimenti che sono stati anticipati dalla Lagarde prevedono un primo rialzo per luglio e poi un secondo, per porre fine ai tassi negativi, a settembre. Ma gli investitori non si fermano qui in quanto, attraverso gli swap che fanno da copertura al rialzo o al ribasso dei tassi, si prevede un nuovo aumento di 25 punti base a ottobre e un altro a dicembre a chiusura di 2022
Insomma, esiste l’esigenza di accelerare per ridurre l’inflazione ma senza per questo andare a interrompere la crescita. In sostanza per la Lagarde, con l’avvicinarsi della data di crescita dei tassi d’interesse, sarà importante chiarire il percorso di normalizzazione delle politiche monetarie.